domenica 30 novembre 2014

Tronchetto al cioccolato

Tronchetto al cioccolato

Tempo: 1 ora più il raffreddamento

Ingredienti per 8 persone: Pasta biscotto: g 110 di farina, g 100 di zucchero, 3 uova, una bustina di vanillina. Farcia e decorazione: g 100 di latte, g 400 di cioccolato fondente, pasta di mandorle, grappolini di ribes (facoltativo)
Pasta biscotto: battere con le fruste le uova con lo zucchero; quando saranno dense e cremose, incorporare la farina ( passata al setaccio per evitare i grumi ) e la vanillina. Allargate il composto su una grossa teglia foderata con carta da forno, livellatelo e infornare a 180° per 12/15 minuti.
Farcia: fate fondere il cioccolato tritato nel latte a bagnomaria, poi spalmate metà della crema ottenuta sulla pasta biscotto appena tiepida. Arrotolate la pasta attorno al ripieno, sigillate il rotolo nella pellicola e mettetelo in frigorifero per 2 ore.
Decorazione: dividete il rotolo a metà. Accorciate una metà ricavando 8 fettine e appoggiate sul piatto da portata le due formando il tronchetto con le fettine tutt'attorno; decoratele con la farcia rimasta usando una tasca da pasticciere con bocchetta spizzata. Ritagliate dalla pasta di mandorle l lettere per formare una scritta augurale e componetela sul tronchetto. Guarnite a piacere con il ribes.
 

martedì 18 novembre 2014

Bonet 'dla Pierina

Bonet 'dla Pierina


6 uova, 2 etti di amaretti, 1/2 litro di latte, 10 cucchiai di zucchero, 50 g di cacao amaro, 150 g di nocciole pelate

Sbattete uova e zucchero fintando che si formi una soffice spumosa; aggiungete gli amaretti e nocciole frullati o sbriciolati a mano ( io preferisco quelli sbriciolati ).

Aggiungete il cacao a pioggia sul preparato, poi rovesciate il latte mescolando bene. A parte nel recipiente di cottura rovesciate il caramello preparato con 3 cucchiai di zucchero e 2 di acqua. Per la cottura rovesciate il composto quando il caramello sarà freddo e cuocete a bagnomaria a 180° per circa un'ora.


sabato 15 novembre 2014

Amaro alle erbe

Amaro alle erbe

300 g di alcool, 650 g di vermuth bianco, 150 g di zucchero, 14 bacche di ginepro, 10 g di aghi di rosmarino, 6 foglie di melissa, 5 foglie di salvia, 5 chiodi di garofano, 2 foglie di cardo santo, 2 foglie di menta piperina, 1 fiore di centaurea minore, un pezzetto di radice contusa di calamo aromatico, un pezzetto di radice contusa di genzana maggiore, un pezzetto di radice contusa di carlina, un pezzo di cannella.
Fate macerare le erbe nell'alcool per 6 giorni in un vaso a chiusura ermetica, agitando il contenuto di tanto in tanto.

Filtrate e tenete l'alcool da parte in una bottiglia tappata. Rimettete le erbe nel vaso e lasciatele macerare per altri 6 giorni con il vermuth in cui avrete fatto sciogliere lo zucchero. Filtrate anche il wrmuth e unitelo all'alcool; dopo un giorno di riposo imbottigliate e tappate. Aspettate almeno 8 mesi prima di gustare.

Delizia di ananas

Delizia di ananas

Per 6 persone: circa 300 grammi di biscotti savoiardi; una scatola di ananasso da 1/2 kg; uno zabaione di 3 uova; un goccio di rum

Con 3 tuorli d'uovo, 4 cucchiai di zucchero e 4 di marsala fate uno zabaione. 
Mettete in una terrina il succo di ananasso con un goccio di rum e 1/2 bicchiere di acqua. Foderate uno stampo liscio rotondo o da plum-cake, della capacità di un litro e mezzo, con biscotti di Novara o Savoiardi o fette di pan di Spagna. 
Coprite il fondo con metà dell'ananasso, cospargete con metà dello zabaione, ricoprite con i biscotti che , solo per un istante avrete prima immerso nel succo dell'ananasso della terrina.
Fate altri strati di ananasso, zabaione e biscotti, non più di tre però altrimenti si rischia che tutto si sfaldi, mettete in frigo per qualche ora. 
Prima di servire guarnite con panna montata, qualche fetta di ananasso in scatola e ciliegie schiroppate. Squisito ed economico.

giovedì 13 novembre 2014

Torta paradiso

Torta paradiso


Burro gr 190; zucchero gr 230; 5 tuorli e due uova intere; fecola di patate gr 100; farina 00 gr 100;un pizzico di vaniglina; un pò di raschiatura d'arancio; un pò di raschiatura di limone o del limoncello; zucchero a velo quanto basta;

Con la frusta sbattete in una terrina, che terrete tiepida a bagnomaria, il burro e lo zucchero; quando il burro sarà diventato chiaro e spumoso, togliete la terrina dal bagnomaria ed unite uno ad uno, sempre battendo energicamente, i tuorli e le uova, e continuate a lavorare l'impasto per almeno 25 minuti.



In ultimo amalgamate un pizzico di vaniglia, poca raschiatura di arancia e di limone ( variante un bicchierino di limoncello ) , la fecola di patate e la farina. Versate il composto in una tortiera imburrata e infarinata cuocete a forno moderato, per 30 minuti circa; nel caso prendesse troppo colore, coprite con carta. Lasciatela raffreddare, sformatela e copritela con zucchero a velo.

mercoledì 12 novembre 2014

Bignole di San Giuseppe

Bignole di San Giuseppe


gr 100 di farina; gr 150 di acqua; un pizzico di sale; gr 75 di burro; 3 uova; un cucchiaio di zucchero; la raschiatura di un limone; olio per friggere.

Mettete a fuoco in una casseruola l'acqua, il sale e il burro e quando montano unite in un sol colpo la farina; togliete dal fuoco e stemperatela bene col cucchiaio di legno, quindi rimettetela a fuoco basso e cuocete per qualche minuto fino a quando la pasta si staccherà dalle pareti.
Lasciatela raffreddare, poi unite, uno alla volta, le uova badando di non aggiungere il secondo se il primo non è ben assorbito.
Lavorate bene la pasta, aggiungete un cucchiaio di zucchero colmo e la scorza grattugiata del limone, continuando a lavorare l'impasto fino a quando sarà ben amalgamato. Copritelo con un panno e lasciatelo riposare almeno mezz'ora.
Mettete a fuoco la padella di ferro con abbondante olio e quando sarà tiepido fate cadere ( pochi alla volta) dei pezzi di pasta grossi poco più di una nocciolina.
Friggeteli prima a calore moderato, toccandoli il meno possibile, perchè tanto gonfiando si rivoltano da soli. Allora alzate la fiamma, lasciteli dorare, poi sgocciolateli e metteteli sopra una carta assorbente.
 
 
 
Riprendete l'operazione, lasciando prima raffreddare un poco l'olio, fino ad esaurimento della pasta. Disponete le bignole a piramide sul piatto di servizio ricoperto da un tovagliolo e spolverizzate di zucchero a velo. Servite caldissime accompagnate da un bicchiere di Vin Santo.
 
 

domenica 9 novembre 2014

Nocino di San Giovanni

Nocino di San Giovanni


40 noci acerbe, 10 chiodi di garofano, 1 pezzo di cannella, 1 limone, 1 kg di zucchero, 1,5 l di alcool a 95°, 4 dl d'acqua

Tagliate le noci in quattro parti senza privarle del guscio e mettetele a macerare nell'alcool in un vaso ermetico insieme alle spezie e alla scorza del limone.
 
 
 
Lasciate in infusione 40 giorni scuotendo il vaso ogni giorno. Al termine di questo periodo preparate uno sciroppo dolce, facendo bollire l'acqua con lo zucchero per 5 minuti, lasciatelo raffreddare e unitilo al macerato contenuto nel vaso.
 
 
 
Filtrate il tutto in modo da eliminare qualsiasi impurità. Alcuni riutilizzano gli ingredianti dell'infuzione lasciandoli macerare per un'altra decina di giorni in una bottiglia di vino bianco secco: ne otterrete una bevanda dolce e liquorosa quanto il Vin Santo !
 
 

San Giovanni

 
La tradizione cristiana lo identifica con l'autore del quarto vangelo e per questo gli viene attribuito anche l'epiteto di evangelista. Secondo le narrazioni dei vangeli canonici era il figlio di Zebedeo e Salomè e fratello dell'apostolo Giacomo il Maggiore. Prima di seguire Gesù era discepolo di Giovanni Battista. La tradizione gli attribuisce un ruolo speciale all'interno della cerchia dei dodici apostoli: compreso nel ristretto gruppo includente anche Pietro e Giacomo, lo identifica con "il discepolo che Gesù amava", partecipe dei principali eventi della vita e del ministero del maestro e l'unico degli apostoli presenti alla sua morte in croce.
 
Secondo antiche tradizioni cristiane Giovanni sarebbe morto in tarda età ad Efeso, ultimo sopravvissuto dei dodici apostoli. Per la profondità speculativa dei suoi scritti è stato tradizionalmente indicato come "il teologo" per antonomasia, raffigurato artisticamente col simbolo dell'aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nel Libro dell'Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo, come descritto nel Prologo del suo Vangelo, così come l'aquila, si riteneva, può fissare direttamente la luce solare.




 
 

Mele fritte

Mele fritte


4 - 5 mele renette, 2 uova, 80 grammi di farina, 1 bicchierino di grappa, acqua quanto basta, un pò di lievito pane degli angeli, zucchero a velo, olio di oliva quanto basta

Ricetta semplice e veloce che  ricorda un tempo passato, dove il dolce della festa era niente di più che la frutta di stagione ed i prodotti della fattoria.

Prepariamo in una ciotola grande di plastica la pastella, uniamo  la farina, le uova il lievito pane degli angeli , il bicchiere di grappa e un pò di acqua. La pastella deve essere densa ma l'aspetto rimanere liquido, fate riposare per qualche minuto.
Pulite le mele renette, togliete il torsolo, e tagliatele a ciambella, fette spesse, con un fruto  in genere si realizzano 4 - 5  frittelle.



Fate scaldare l'olio in padella, caldo ma senza mai raggiungere il punto di fumo, immergete le fette di mela nella pastella e fatele friggere, il tempo che la pastella diventi dorata.
Mettete le frittelle di mela su una carte di pane, in modo che venga assorbito l'olio, spolverate con lo zucchero e mangiate calde insime a un bicchierino di Nocino di San Giovanni.


mercoledì 5 novembre 2014

Rosolio

Rosolio


30g di petali di rose rosse profumate, 0,5 litri di alcool a 95°, 400 g di zucchero, 1 bastoncino di cannella, 1 chiodo di garofano.

Pestate nel mortaio i petali di rosa con due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di alcool. Lavorate accuratamente per riuscire ad avere un impasto omogeneo e travasatelo in un recipiente di vetro a chiusura ermetica insieme con il rimanente alcool, il bastoncino di cannella e il chiodo di garofano. Lasciate macerare per 10 giorni agitando il vaso almeno una volta al giorno. Dopodiché preparate lo sciroppo mettendo a bollire lo zucchero in 4 decilitri di acqua; fate raffreddare lo sciroppo e versatelo nel vaso; tappate bene e lasciate in infusione ancora per una decina di giorni.
Filtrate il rosolio con un telo fitto in una bottiglia a chiusura ermetica.Custodite in cantina.

domenica 2 novembre 2014

Torta Laurina

Torta Laurina


500g farina 00, 250g zucchero, 150g burro, 2 uova, latte quanto basta, 1 bustina di pane degli angeli  
Per il ripieno
300g di ricotta fresca di mucca200g di ricotta fresca di pecora75g cioccolato fondente1 uovo2 cucchiai di zucchero2 cucchiai di liquore all'amaretto

Torta ricca di sapore, con la farina fate una fontana, inserite la bustina di pane degli angeli, lo zucchero, il burro le uova. Iniziate l'impasto e versate , quando serve, il latte tiepido. Ottenuto un impasto compatto fatelo riposare il tempo di preparare il ripieno e  tiratelo a sfoglia. 
Prendete un colino e passate la ricotta direttamente in una ciotola, aggiungete l'uovo, il liquore  e poco a poco, lo zucchero e le scaglie di cioccolato fontente. 
Prendete una terrina, mettete della carta forno, mettete un primo strato di sfloglia, versate il ripieno e ricoprite con la sfoglia che è rimasta. 
Infornate a fuoco caldo e cuocete per circa 40 minuti. Importante consiglio di cuocere per 25 minuti a 180° e per altri 15 minuti a 150°. Una volta sfornata, impiattate e spolverizzate con abbondante zucchero a velo.
Gustate tiepida con un pò di grappa alla rosa selvatica.

Grappa alla Rosa Selvatica

Grappa alla Rosa Selvatica


1 manciata di cinorridi di rosa canina, 1 litro di grappa secca.

I cinorridi sono i frutti della rosa canina, simili a bacche, che alla maturazione ( all'inizio dell'inverno ) assumono un vivace colore rosso.

Pulite con abbondante acqua fredda i frutti della rosa canina dalla pellicola che li ricopre e ponete la polpa a macerare nella grapppa, dentro un contenitore a chiusura ermetica.
Lasciate riposare per tre settimane in un luogo caldo, agitando di tanto in tanto il recipiente, quindi filtrate e imbottigliate.
Dovrete attendere tre mesi circa prima di gustare la gramma che, tra l'altro, ha un leggero effetto lassativo.

Sapevi che ...

Non è la regina dei fiori il simbolo dell’amore, bensì l’umile rosa di macchia che cresce spontanea per le siepi e conserva la sua primitiva virtù, anche se non può competere in bellezza con l’altra.   
La storia della delicata rosa selvatica è così ricca, i suoi cantori e i suoi cultori così numerosi, che sarebbe necessario dedicarle per intero un libro. 
Il libro sacro degli antichi persiani, l’Avestā , le consacra numerose pagine. Era venerata in Siria, nelle Indie e in Egitto, ed Omero ci conferma che l’uso della rosa macerata nell’olio era abituale presso i Troiani.   
Plinio ci parla di un unguento di rosa, di vino profumato alla rosa e di rose usate come cibo e come medicamento.   La rosa canina o rosa selvatica, della famiglia delle Rosaceae è pianta perenne, cespugliosa, alta fino a 2-3 metri, con diversi fusti partenti tutti dalla radice, lisci e muniti di forti aculei ripiegati verso il basso. La troviamo in fitte macchie verdi nella tenera ombra del sottobosco o confusa in mezzo alle siepi. 
Fiorisce in maggio e giugno in roselline semplici, di color bianco rosa, leggermente profumate. L’attributo canina deriva dal fatto che con le sue radici si curavano i cani affetti da rabbia.  Possono essere utilizzate tutte le parti della pianta:     
  •  fiori e foglie vengono utilizzati per la preparazione di infusi e tisane;      
  • i petali hanno proprietà astringenti, toniche e possono essere utilizzati per combattere le diarree;   
Ma la parte di maggior interesse, in fitoterapia, è data dai cinorrodi o falsi frutti (sono delle bacche): hanno un ricettacolo rosso a mo’ di urna, che diventa carnoso con la maturazione, e contiene i carpelli o semi, protetti da un miscuglio di peli rigidi. 
La raccolta è invernale. Si seccano, possibilmente in un forno aerato, si aprono in due parti per togliere completamente tutti i semi e i peluzzi che li avvolgono e si tagliano a pezzetti per essere poi conservati. Si utilizzeranno, fino alla raccolta dell’anno successivo, per le tisane e decotti.   
I cinorrodi acquistarono importanza medicinale quando se ne scoprì il ricco contenuto di vitamine. Infatti sono una delle “sorgenti naturali” più concentrate di vitamina C (100 grammidi essi contengono la stessa quantità di vitamina C che ci dà un chilo di limoni), cui si affiancano vitamina B, E, K, PP, betacarotene o provitamina A, Contengono anche: acido malico, tannini, pectine, glucosio, resina, vaniglina e olio essenziale.   
Molto utile anche l’uso del macerato glicerico ottenuto dai giovani getti freschi.  

Attività farmacologica

Ottima stimolante del sistema immunitario, antinfiammatoria, antiallergica, vitaminizzante, diuretica, astringente.    

Indicazioni terapeutiche

Raffreddori, rinofaringiti, tracheobronchiti, tonsilliti, otiti recidivanti nei bambini che tendono ad avere ricadute dopo antibioticoterapia. Previene le allergie respiratorie.   Stimola la eliminazione delle tossine tramite l’urina senza irritare i reni. Aiuta ad eliminare gli accumuli di acido urico. Grazie alla presenza di tannini risulta efficace nella cura delle diarree.  

sabato 1 novembre 2014

Ciambelle favorite

Ciambelle favorite


12 uova meno 2 albumi,  8 etti di zucchero, 2 cucchiai di olio di oliva un pò di strutto, farina quanto basta, una puntina di bicarbonato, liquore al basilico, anice un bicchierino.


Creare una fontana con la farina, aggiungere le uova, l'olio di oliva e un pò di strutto, la puntina di bicarbonato, liquore .
Con pazienza iniziare ad impastare gli ingredienti, laovorare sino a quando l'impasto non diventa compatto e la superfice lucida.
Far riposare per almeno una mezz'ora, poi stendere la pasta in lunghi gnocchi, tagliare pezzi in grado di formare dei piccoli cerchi ( le ciambelle ) .
Passare dell'olio di oliva su una teglia posizionare le ciambelle e infornare a 200 °C per circa 45 minuti, sono giunte a cottura quando mostrano un sopra leggermente dorato.
Gli ultimi minuti, spegnere il forno, prendere le ciambelle e passare la glassa, infornare nuovamente il tempo necessario a rendere solida questa guarnizione.


Nel mentre, sbattere con un pò di zucchero i 2 albumi che sono restati, li useremo per creare una glassa da passare con un pennellino sopra le ciabelle a chi piace può  aggiungere anche dei confettini colorati.

Liquore al basilico

Liquore al basilico


1 litro di alcool, 1 litro di acqua, 4 etti di zucchero 50 foglie di basilico.

Ponete tutti gli ingredianti a macerare, in un vaso a chiusura ermetica, per 7 giorni. Giratelo mattina e sera.
Filtrate, inbottigliate e servite il liquore alla fine dei pasti principali.
Ottimo anche spruzzato sopra un gelato o sopra un semplice pan di spagna.

Sapevi che ...


Il basilico (Ocimum basilicumL.1753) è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata come pianta aromatica.
Originario dell'India, il basilico è utilizzato tipicamente nella cucina italiana e nelle cucine asiatiche in TaiwanThailandiaVietnam,Cambogia e Laos, per via del marcato profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o meno dolce o pungente.

Come pianta medicinale, le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate per preparare infusi ad azione sedativaantispastica delle vie digerenti, stomachica e diuretica,antimicrobicaantinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l'indigestione e come vermifugo. Come collutorio è indicato contro le infiammazioni del cavo orale. L'olio è utilizzato per massaggiare le parti del corpo dolenti o colpite da reumatismi.[6]
Per via di questi benefici, il suo uso si è propagato dall'Africa alla medicina tradizionale in Brasile.[7] La medicina ayurveda assegna inoltre diverse proprietà all'Ocimum tenuiflorum, o basilico sacro.


Elisir di Menta

Elisir di Menta


50 g di foglie di menta, la scorza di 2 limoni
2,5 dl di vino bianco secco, 2 dl di alcool a 95°

Ponete a macerare in un vaso le foglie di menta assieme all'alcol per 2 giorni.
Aggiungete quindi il vino e le scorze di limone e lasciate riposare per altri 2 giorni il composto prima di filtrarlo.
Il liquore di menta, oltre ad essere un ottimo dissetante, è uno stimolante del sistema nervoso, perciò è bene non berne più di uno o due bicchierini al giorno.
Consigliamo di consumarlo freddo.
Potete variare la ricetta aggiungendo 150 grammi di miele: il liquore guadagnerà così un sapore che lo renderà ancor più gradevole al palato.

Liquore di melagrana

Liquore di melagrana


2,5 dl di succo di melagrana, 1 pizzico di cannella in polvere, 130 g di zucchero a velo, o,5 litri di alcool a 95°
Scegliete delle melagrane mature, sgranatele e spremete i chicchi con un passaverdure, in modo da ottenere un succo abbastanza limpido. Aggiungete poi lo zucchero, la cannella e l'alcool e chiudete il preparato in un vaso ermetico. Fate macerare per un mese almeno, prima di filtrare e imbottigliare.
Il liquore che otterrete sarà secco, tonico, adatto come digestivo


Sapevi che ...

Il melograno (Punica granatumL.) è una pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione APG), originario di una regione che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera zona mediterranea.

Per il colore dei numerosi semi, di un rosso traslucido brillante, racchiusi in un involucro robusto, il frutto ha colpito la immaginazione umana per essere un prodigio prezioso della natura, questa conclusione è ripresa da molte culture come quella ebraicagrecababilonesearaba e cristiana. Il contrasto è ancora più accentuato dal fatto che la pianta viva in ambiente semi-desertico.

Ebraismo[modifica | modifica wikitesto]

Il libro dell'Esodo (Esodo; 28:33 – 34) prescrive che le immagini delle melagrane siano applicate sugli abiti rituali dei Grandi Sacerdoti. Il libro dei Re (Re; 7:13 – 22) descrive i melograni rappresentati sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di Salomone in Gerusalemme. La corona, che nella simbolistica ebraica indica la santità, sarebbe rappresentata anche dalla "corona", residuo del calice fiorale che permane nella parte apicale del frutto.
Il melograno è inoltre nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi) osservando le quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo.
In realtà i semi della melagrana sono in numero variabile (di certo circa 600), ma il frutto con i suoi semi ricorda quel numero, che come tanti altri, ha riferimenti precisi nella numerologia ebraica.
Il melograno per i suoi numerosi semi è simbolo di produttività, ricchezza e fertilità.
Quella della melagrana è una delle poche immagini che appaiono nelle vecchie monete della Giudea come simbolo santo. Attualmente molti rotoli della Torah quando non sono in lettura, e quindi sono avvolti, sono protetti da gusci in argento a forma di melagrane (rimmonim) .
Alcuni studiosi di teologia ebraica hanno supposto che il frutto dell'Albero della vita del “Giardino dell'Eden” fosse da intendersi in realtà come una melagrana.
La melagrana è uno dei sette frutti elencati nella Bibbia (Deu. 8:8), come speciali prodotti della “Terra Promessa”.

Antica Grecia[modifica | modifica wikitesto]


Frutto di melograno aperto
Il melograno del mito non è originario della Grecia, vi giunge dall'oriente, valorizzato come oggetto culturale e mitico da divinità anatoliche (Cibele), o mesopotamiche (Ishtar).
La mitologia importata confluisce in Grecia con numerosi riferimenti alle divinità greche al frutto ed ai semi del melograno, fra gli altri il mito di Persefone e quello di Era.
Un giorno importante della Chiesa ortodossa greca è la Presentazione di Maria, in tale ricorrenza è tradizionale in alcune regioni della Grecia la preparazione della tavola della "polysporia", anche nota con l'antico nome di "panspermia", con offerte di cibi e frutti della terra fertile, con evidenti richiami pagani a Dioniso.
Quando è acquistata una nuova casa è uso in Grecia mettere quale primo dono presso l'Iconostasi (altare domestico) della casa un frutto di melograno come simbolo di abbondanza, fertilità e buona fortuna.

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Il melograno è anche presente nella decorazione religiosa cristiana, soprattutto per gli abiti e paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose.
Alcuni dipinti a tema religioso di Sandro BotticelliCarlo Crivelli e Leonardo da Vinci, riprendono il tema del melograno o del suo frutto; si veda ad esempio la Madonna della melagrana del Botticelli. In molti dipinti è un Gesù bambino a tenere in mano un melograno. In questi casi è un simbolo anticipatore della passione. Per il colore del suo succo il melograno richiama infatti il sangue. Nell'iconografia cristiana diventerà quindi simbolo di martirio. Un martirio però fecondo, come il frutto pieno di semi.
Nel Cantico dei Cantici, il melograno ottiene un forte valore simbolico: l'amata è paragonata ad un giadino pieno di alberi di melograno e l'amore potrà essere consumato proprio quando gli alberi saranno fioriti[9].

Islam[modifica | modifica wikitesto]

In accordo col Corano, il melograno è citato per crescere nel giardino del paradiso (55:068). È anche menzionato in (6:99, 6:141) dove i melograni sono descritti tra le buone cose create da Dio.

Massoneria[modifica | modifica wikitesto]

All'interno del Tempio Massonico, il melograno è posizionato sulla colonna J e indica la fecondità rappresentata dei molti semi collocati nello stesso frutto. Il Melograno simboleggia l'unione di tutti i Fratelli uniti nella Massoneria Universale.[10]


Un farmaco naturale

Ricco di potassio, minerale con effetto diuretico, ha un effetto drenante, e quindi detossinante, per il nostro organismo. Negli ultimi anni, l'attenzione è stata puntata sull'acido ellagico (presente anche nei frutti di bosco): secondo l’Istituto del Cancro della Università della Sud Carolina, sembra che questa sostanza induca la morte delle cellule cancerose, soprattutto di quelle al seno. Un ottimo aiuto contro lo stress ossidativo, dunque, dalle proprietà anti-invecchiamento e anti tumorali

Merito anche dell'alta percentuale di polifenoli in esso contenuti, preziosi per contrastare l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Una nuova ricerca giapponese sembra aggiungere altre benefiche proprietà a questo frutto. Lo studio, pubblicato sul Journal of Ethnopharmacology, ha affermato che che il succo di melograno (che si è rivelato efficace sugli animali di laboratorio) potrebbe aiutare le donne a combattere alcuni disturbi della menopausa, come la depressione e la fragilita' ossea.